L’inascoltato

Song to the siren: ancora Elizabeth Fraser

Posted in canzoni by gffornaciari on 5 febbraio 2010

Ho già scritto di lei .
Ma non so se sia scrivere la cosa giusta da fare con lei.
Suggerirei invece ascoltare questa intensa e definitiva intepretazione.

Dalla quale comprenderai che il talento non si crea, nè si sfida, nè si vince. Si ha e basta.

Che il timbro della voce te l’hanno dato (genitori? Dio? San Pietro? boh!!!) e non l’hai deciso tu.

E se sei capace di cantare una canzone con una chitarrina con il delay e basta.
E se riesci ad aprire il cielo e a far stringere le persone che ti stanno ascoltando intorno a te nel timore che lo stesso cielo cada…beh qualcosa hai fatto.

E allora cantare è come ringraziare chi ti ha dato questo dono, perchè la voce di Elizabeth da piacere

Piacere puro.

Piacere incontestabile.

Non è l’accademica preparazione o l’intonazione di un sorridente (o commosso…dipende se ha vinto o meno) cantate da talent show.

Non è indugiare su sè stessi. E’ darsi piuttosto.

Chi canta lo sa: è il massimo del rendersi vulnerabile, dello spogliarsi di fronte al mondo.

“Song to the siren” è parte del progetto This Mortal Coil dell’etichetta 4AD che negli anni 80 regalò al mondo artisti come Bauhaus, The The ecc ecc.

Ma non voglio fare storia…la storia la fanno le canzoni e il loro potere di superare il tempo e lo spazio.

Voglio solo dirvi che questo capolavoro esiste e se riuscirò a farvelo ascoltare il mio poco frequentato blog avrà reso un grande servizio alla cultura e all’arte musicale: un vero onore imho.

Una Risposta

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  1. Marco said, on 12 febbraio 2010 at 10:16 PM

    Credo che l’espressione massima dell’anima sia una voce come questa e che lo strumento musicale più vicino alla nostra mente sia la nostra voce … più il cuore è sensibile più la voce si fa divina. marco pieracci


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